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La chiamano old school: PHANTOM ovvero il fantasma venuto dalla Francia – “Triumph Of Death”

ptodIl nome non è il massimo dell’originalità e la loro proposta è un thrash metal old school. Leggi il resto di questa voce

I grandi del thrash tedesco tutti insieme appassionatamente!

Non appena la notizia che il Beastival, festival Tedesco che avrà luogo in quel di Geiselwind nella prossima primavera, vedrà riuniti sullo stesso palco i Big 4 del thrash tedesco, leggasi Kreator, Tankard, Destruction e Sodom, si è subito alzato un bel buzz mediatico fra fans (giustamente) esultanti e le solite polemiche, solitamente sollevate da gente che riuscirebbe a polemizzare anche sul fatto che se si mette una pentola piena d’acqua sul fuoco, “incredibile dictu”, dopo una decina di minuti inizia a bollire. Cosa ci sarebbe mai di male in un festival (al quale magari seguirà anche un tour …) che riunisce sullo stesso palco le quattro maggiori bands del thrash metal tedesco? Nulla, ma nonostante la semplicità di questo ragionamento è arrivato il solito sbroccaggio (come direbbe il grande Niccolò Carli) a colpi di “sono finiti”, “lo fanno solo per soldi”, “ormai è un trend” e via discorrendo. Premetto che per motivi anagrafici (i quaranta si avvicinano inesorabili …) non posso essere sospettato di essere un fan dell’ultim’ora del cosiddetto “teutonic thrash” ma di aver vissuto praticamente in diretta l’esplodere di questi quattro gruppi (mi bastò giusto recuperare gli albums d’esordio… sarei un bugiardo se vi dicessi che ero già così metallaro nel 1984 da chiedere alla mamma di comprarmi In The Sign Of Evil per festeggiare la promozione in seconda media!) e mi preme per questo rilevare un fatto puramente storico. Mentre già a fine anni ’80 si parlava di “quadrilatero del thrash” o di “big four del thrash americano” riferendosi a Metallica, Megadeth, Slayer e Anthrax (con qualche critico o fan che lamentava l’assenza di Exodus o Testament da questo ristretto club), la stessa cosa non avveniva per le bands tedesche, più giovani e con dati di vendita nettamente più bassi. Da questo unico punto di vista si può rimarcare la “secondarietà” della scena tedesca rispetto a quella americana. D’altro canto il thrash tedesco, proprio per la sua maggiore intransigenza, è diventato con il tempo quasi un sinonimo del concetto stesso di thrash metal (almeno in Europa) e mentre oltre oceano, se escludiamo gli Slayer, assistevamo a contaminazioni con l’hip-hop (Anthrax) e a netti ammorbidimenti del sound (Metallica e Megadeth), in Europa i Tankard continuavano a sparare thrash alcolico a tutta velocità, i Kreator raggiungevano forse il proprio apice con la doppietta Extreme Aggression / Coma Of Souls e i Sodom riuscivano a mantenere alte le proprie quotazioni con dischi come Better Off Dead o Tapping The Vein (dove brutalizzano ulteriormente il proprio sound). Unici esclusi i Destruction che, più sensibili alle sirene statunitensi, prediligono un approccio più tecnico che li porterà velocemente ad implodere per poi riformarsi nel 1999. Una veloce panoramica che serve a far capire che non c’è nulla di immeritato nel definire oggi Kreator, Destruction, Sodom e Tankard come i “Big Four” del thrash tedesco, visto che quel sound forgiato in oltre vent’anni di carriera ha creato uno stile riconoscibile e con migliaia di imitatori, al pari di quello americano, prediligendo un approccio più selvaggio e fedele alle origini del thrash metal. Un altro piccolo particolare: escludendo volutamente tutti i festival e le situazioni in cui queste bands hanno suonato insieme, non si può non dimenticare che un tour simile è già stato fatto oltre dieci anni fa (si chiamava Hell Comes To Your Town e annoverava Kreator, Destruction e Sodom che facevano gli headliners a rotazione, mentre ad aprire, in molte date, c’erano gli Holy Moses). Insomma gli organizzatori del Beastival e la rivista Legacy che ha messo fuori la mini compilation The Big Teutonic 4 (appoggiato dalla Nuclear Blast) per pubblicizzare l’evento non hanno a mio parere fatto nulla di così straordinario mettendo fuori questo EP, dove i nostri quattro grandi omaggiano le due bands ritenute alla base del thrash metal tedesco, ovvero Iron Maiden e Motorhead (avrei allargato il discorso a Venom e Tank, ma questo è un altro discorso). Già sentite le brillanti cover di Kreator (The Number Of The Beast), Tankard (The Prisoner) e Destruction (The Hammer), mentre parzialmente inedita la versione “sodomizzata” di Ace Of Spades (registrata solo nel Live In Bangkok). Insomma, bando alle seghe mentali, se riusciranno ad accordarsi per fare un tour insieme e vengono in Italia, io ci vado e mi distruggo l’osso del collo a furia di headbanging mentre voi rimarrete su facebook a discettare sull’opportunità di operazioni del genere, sull’importanza storica di queste bands ecc … sono stato chiaro? (Stefano Giusti)

I 30 dischi Black Metal migliori di sempre!

black metalDopo avere messo giù la lista dei 30 dischi death metal migliori di sempre, era quasi scontato che dovessi produrre anche quella black. In questo caso la storia è stata lievemente più complicata, non per la solita dolorosissima scelta con tagli annessi, sia chiaro, ma per un discorso terminologico-storico. Leggi il resto di questa voce

Il metal crucco? Si, quello buono: DESTRUCTION – “Spiritual Genocide” (Nuclear Blast)

Avete presenti quei periodi della gioventù in cui volete capire perché qualcosa non vi piace chissà quanto ma tutti ci stanno in fissa e vi sentite dei mezzi scemi? Ecco, c’é stato un momento nella mia vita che ho ascoltato per un 1 mese di seguito solo dischi thrash metal tedeschi, le produzioni più ignoranti e pestone di sempre, ma il mio amore unico e vero erano e restavano i Sodom di “In The Sign Of Evil” e dell’inarrivabile “Agent Orange”, il resto della scena era simpatico, specialmente i Tankard, mentre i Kreator si, menavano giù di brutto, ma non mi riuscivano a convincere, de gustibus. Non mancavano le eccezioni che mi facevano piacevolmente saltare dalla sedia (Deathrow, Violent Force e Exumer su tutti), ma i Destruction – qui rischio la lapidazione, lo so – mi annoiavano. Non chiedetemi perché ma li trovavo mosci. Leggi il resto di questa voce

#2 This is True Metal: i dischi più cult che il metallo ci ha regalato negli anni ’80!

Visto il successone imprevisto della prima puntata (adoro questo linguaggio televisivo), sono ben lieto di presentarvi una seconda carrellata di uscite ‘cult’ degli anni ’80, dischi polverosi e sporchi, maleodoranti di pelle e borchie che la mia collezione ha ingoiato e dimenticato tra chili di polvere e ricordi andati a farsi benedire. Siete pronti? Ok, allora fatemi recuperare il mio giacchetto di jeans senza maniche con la toppona dei Tank e si parte! Leggi il resto di questa voce

Brutal Crush presenta: BARGE TO HELL – i 5 giorni più estremi della vostra vita!

A noi di Brutal Crush piace consigliarvi cose veramente speciali, non le solite cazzatine con cui facciamo veramente poco. Allora eccoci qui a presentarvi il Barge To Hell, il festival più bello che potevate anche solo immaginare nelle vostre vite metalliche: 5 giorni su di un gigantesco transatlantico, in mezzo all’oceano, per assistere alle esibizioni di ben 40 (quaranta!) band, tra cui At The Gates, Behemoth, Corrosion Of Conformity, Enslaved, Hypocrisy, Moonspell, Possessed, Sanctuary, Six Feet Under, Sodom, Soilwork, Paradise Lost e tantissimi altri! Leggi il resto di questa voce