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KATAKLYSM – “Heaven’s Venom” (Nuclear Blast)

Non a torto, devo essere sincero, da un po’ di anni ho perso la verve giovanile di quelle belle stroncature che ti danno la gioia di dire in faccia a tutti che un disco è una porcata. Sto invecchiando? Secondo qualcuno probabilmente sono vicino al totale rincoglionimento, il che può essere. Proprio pochi giorni fa, in una splendida conversazione con il Socci (sia chiaro che la medium per comunicare con il Doom mi è costata non poco), ricordavamo i tempi andati, le nostre calzonpizze di Viale Marconi, Giancarlo di Revolver e la sua gentilezza, i profumi dei cipressi ed i dischi avantgarde/ambient/apocalittici che compravamo da un tipo disperso come lui attualmente. Come non ricordare quel disco dell’estate in cui per svariati minuti si sentiva solo il canto di un grillo. Arioli, mi sembra ieri, ci mostrava la bellezza del suo SLK coupé ‘sviluppa doti nascoste’: questa è storia! E Loffredo? Il grande Fabio Loffredo che ci teneva a dire: “Aò, io mi ascolto anche roba tosta tipo speed metal, Metallica e Saxon, mica solo progressive”. Che tempi. Comunque tutto questo guardarsi indietro per dirvi che il mio legame con i Kataklysm ed il loro death metal scialbetto è praticamente inesistente. Li consideravo una band senza infamia e senza lode ieri, li considero senza infamia e senza lode oggi. Avete presente il classico caso in cui la produzione spacca, i musicisti sono bravissimi ed addirittura l’artwork fa la sua porca figura ma manca la parte essenziale, ovvero il songwriting? Leggi il resto di questa voce