Carolyn Jones

Carolyn Sue Baker, meglio conosciuta come Carolyn Jones, è stata una stella minore della migliore Hollywood, quella degli anni ’50 – ’60. Molti di voi la ricorderanno bene per il ruolo di Morticia nella famiglia Addams, la serie televisiva originale, non le due discutibili trasposizioni sul grande schermo. Subito dopo essersi laureata si sottopone ad un intervento di rinoplastica per cambiare radicalmente il suo aspetto e tentare la fortuna nel mono del cinema. Notata da un talent scout della Paramount, nel 1952 fa il suo debutto nel poliziesco The Turning Point, film non riuscitissimo che non le varrà il rinnovo del contratto. L’anno successivo farà un incontro che segnerà la definitiva svolta della sua vita. Entrata nel mondo della televisione conoscerà il noto autore Aaron Spelling e diventerà sua moglie. Fu proprio grazie al supporto del marito che riuscì a partecipare alle pellicole che gli diedero la fama, L’Invasione degli Ultracorpi, La notte del Male e Il Prezzo del Successo. Sarà però nel 1964 che la sua fama supererà i confini americani grazie ad un telefilm tratto da un cartoon, La Famiglia Addams. L’immagine di Morticia fece furore, con bamboline, posters, parrucche ed anche vestiti fatti sul personaggio di Carolyn che spopolarono in America ed Inghilterra. Purtroppo però, dopo due anni di autentica gloria, la carriera della bella Baker si poté dire conclusa con l’improvviso stop della serie televisiva. Dopo la prima separazione da Aaron, giunse quella dal secondo marito, Herbert S. Greene. Negli anni settanta, ormai senza soldi e con poche parti, ritenta il successo e prende parte a Quel Motel Vicino Alla Palude di Tobe Hooper, un flop come tutto ciò che Hooper ha fatto dopo Non Aprite Quella Porta. L’ultima scintilla di successo la trova prendendo parte alla serie televisiva prodotta dall’ex marito Aaron, Fantasilandia. In seguito avrà altri piccolissimi ruoli di scarso valore. Dopo che le diagnosticarono un cancro, conscia del poco tempo rimasto, sposò l’uomo che probabilmente più amò nella sua vita, Peter Bailey-Britton, l’unico che le restò vicino fino all’ultimo momento, fin quando non spirò nel 1983. (Tiziana Gervasoni)